Le ho buttate stamattina. Le scarpe. Quelle. Stavano lí da un annetto, tira dentro e tira fuori, magari me le rimetto. E perché non te le metti?
Perché mi stanno piccole. Erano proprio un numero meno del mio. E me le sono comprate lo stesso, perché erano fiche, ce le avevano tutti ed ero convinta che avrebbero radicalmente cambiato il mio stile e la mia capacitá di affrontare la vita. E le volevo subito, non potevo attendere altre settimane di ricerca magari infruttuosa col rischio che poi non le ritrovo piú..il nuovo approccio alla vita mica puó attendere! e me le sono comprate, un palese numero in meno del mio, e me le sono pure messe per un bel po’. Stringevano, come no, ma erano fiche. Che poi col tempo si allargano, mi metto il calzino sottile e non stringo troppo i lacci, ci metto dentro un giornale cosi si fanno piú grandi. Macché. Stamattina ci ho riprovato, mi sono sentita imbecille e le ho buttate.
Pensate che non mi senta cretina? Certo. Mi facevano male i piedi? Si. Ma non sono mica nata perfetta, e se siamo in vena di confessioni una tira fuori i fatti imbarazzanti. Stamattina le ho tenute su per cinque minuti, ho riconosciuto il fastidio e le ho buttate, promettendomi che le prossime scarpe me le sarei comprate del mio numero.
Se ci volete vedere una qualsiasi metafora liberi di farlo, ma avete una mente fantasiosa.
Io parlavo di scarpe.